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Pejman Tadayon

Non siamo sufi      

contiene 7cd  

Composizioni per poesie mistiche persiane

2022, € 20
Formato 14x14, pp. 48 con dipinti e foto a colori     

 

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 Artista poliedrico, diviso tra musica e pittura, Pejman Tadayon come compositore e musicista si presenta con un nuovo progetto in cui risuona la sua stessa condizione esistenziale, sospesa come un ponte tra due culture diverse. Nativo di Esfahan, città d'arte iraniana,  e arrivato in Italia ancora giovane, si è formato infatti nella ricchezza della tradizione persiana che ha avuto poi modo di confrontare con le molteplici suggestioni raccolte lungo la sua permanenza in Occidente.

Non siamo sufi si prospetta pertanto come l’omaggio che un artista rivolge alla sua stessa formazione, con la trasposizione in musica di alcune poesie di quattro grandi mistici persiani come Rumi, Omar Khayyam, Hafez e Saadì: musiche originali, di sua composizione, ma eseguite con gli strumenti classici della tradizione persiana in modo da rievocare le sonorità più pertinenti a quei versi, peraltro cantati in farsi ma tradotti in italiano nei testi.

Brano dopo brano, con il commento visivo dei quadri sonori dello stesso autore, si va così svelando una verità più grande, affidata alle pagine forse più significative della tradizione sufi: un sentimento di estraneità, ad ogni appartenenza rigidamente intesa, è indispensabile per vivere in piena libertà.

 “Sono convinto che l’Oriente e l’Occidente possano incontrarsi e conoscersi profondamente. E non ho altro che la musica per dimostrarlo”.

 


Musicista, compositore e pittore, Pejman Tadayon è al suo quinto cd. 

 

 

 

Iraniano trapiantato in Italia, musicista e pittore, Pejman Tadayon rende omaggio alla tradizione mistica e lirica delle sue terre d’origine in un progetto di grande coerenza formale e suggestione. (...) Il valore della proposta e la cura minuziosa dell’edizione dimostrano una volta di più che cultura e intrattenimento (e rispetto per il pubblico) possono ancora coesistere nell’Anno Domini 2022 Alessandro Hellmann, Musicalnews 

...l'elemento di incontro e conciliazione tra due mondi. Il risultato è una conciliazione che risulta semplice, come apparentemente lo sono i testi, ma per niente facile, perché per arrivare a quella semplicità traspaiono la sapienza e la fatica del tempo e dell'esercizio (...) E' così che scocca la scintilla e il cortocircuito poetico, realizzando quella magia inspiegabile della forma canzone Paolo Talanca, Avvenire

Il libro che approfondisce la poesia, la musica antica e moderna allo stesso tempo, i suoi quadri (riprodotti nel book), rendono quest'opera un'affascinante e particolarissima immersione sensoriale a tutto tondo nel misticismo Gaetano Menna, Mondo Agricolo 

Questo album tanto evocativo è un ottimo passepartout per penetrare le meraviglie di un mondo così vicino a noi e ancora così sconosciuto ai più, i brani consentono una vera sospensione del tempo tra parossismi mantrici, suoni ammalianti e rilassanti melodie orientali: un viaggio di scoperta e comprensione che lascia l’animo pacificato Alberto Marchetti, Vinile 

Pejman Tadayon, pittore e musicista di Esfahan, imbevuto di cultura persiana, incontra l’Occidente al quale porge con estrema raffinatezza un sapere di misteri e di misticismo che si sposa con l’arte dei suoni della letteratura e poesia della sua terra. Rumi, Khayyam e altri grandi maestri, i versi dei quali sono cantati in lingua farsi - con traduzione nel libretto -, sono accompagnati da strumenti che si avvicinano fra loro con libertà e gusto: dalla viola da gamba a el oud, al ney al santur e al duduk presenti nel suo eccellente gruppo. Dipinti e foto completano il raffinato volume di Squilibri che offre sempre apici di assoluta originalità e qualità Anna Menichetti, RSI-Radio Svizzera Italiana

Dicevo che il titolo “Non siamo sufi” suona ironico, perché il sufismo fa proprio dimenticare le appartenenze d'origine, per trascendere. E qui, un ausilio a trascendere lo troviamo Gilberto Ongaro, MusicMap 

In netta controtendenza, "Non siamo sufi" veleggia verso il passato senza il bagaglio della modernità, oggi spesso obbligatorio per chi intende tuffarsi nell'antico (...) Ne è derivata una silloge di forte respiro, comunicativa e diretta nonostante la barriera linguistica e la densità dei contenuti Piercarlo Poggio, Audioreview

Peyman Tadayon è un artista toccato dal fuoco sacro della creatività: si divide tra pittura e musica, con risultati notevoli in entrambi i campi. (...)  la musica è la superba trasposizione in note delle poesie di quattro mistici persiani (...) eseguite con tocco leggero e intenso su oud, ney, saz, santur, daf, kamanchen e viola da gamba. Affascinante Guido Festinese, Alias-Il manifesto 

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