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Federico Sirianni  

La promessa della felicità 

contiene 7cd 

2025, € 20
Formato 14x14, pp. 28  

 

In offerta con il 5% di sconto

€20.00
€19.00

In dieci brani un sommesso ma potente cantico su un sentimento e un’attitudine universali, che cadenzano i giorni degli esseri umani, dominati da una tensione impossibile a risolversi in un abbraccio definitivo e sospinti sempre oltre: la linea dell’orizzonte di fronte come anche la gioia di un momento o il rinnovarsi di antiche pene. 

Da quanto si offre alla vista dalla finestra di casa fino alle distese di una lontana cittadina giapponese,  La promessa della felicità diventa così metafora di una condizione e di un destino in cui, di stazione in stazione, l’affanno del cuore e l’incertezza della mente sembrano sciogliersi solo nel compiersi improvviso di un’attesa, nella ricchezza di piccole gioie quotidiane. 

 L’album prende il titolo dal brano omonimo che, votato nel 2024 tra le cinque migliori canzoni dell’anno dalla Giuria del Premio Tenco, ha poi tracciato il cammino e preparato il terreno alle altre canzoni che si dispongono come tessere di un unico mosaico sulle  molteplici declinazioni della felicità. Anche in questo lavoro Sirianni, indicato da Bruno Lauzi come “il vero erede della storica scuola genovese”, si muove pertanto in senso contrario alla direzione dettata da mode e algoritmi, per privilegiare l’incontro tra musica e parole in una narrazione di grande respiro.

Con la direzione artistica di Michele Gazich, l’album si caratterizza per un impianto intimo e risolutamente acustico che, tra pianoforte, chitarra ed archi, assume un andamento delicatamente orchestrale: un viaggio musicale di dolcezza e contemplazione secondo segrete affinità elettive, in parte svelate dalla presenza nel disco di Rafa Gayol, storico batterista di Leonard Cohen. 

Nell’album della sua piena maturità artistica, Sirianni ci consegna così l’augurio di una rivoluzione gentile come unico antidoto alla brutalità di un mondo in rovina, senza mai cedere a raffigurazioni banalmente consolatorie, come suggerito anche dai dipinti di Romina Di Forti che aggiungono altri colori e nuove sfumature al racconto di questa sempre aperta e sofferta tensione verso la felicità.

 

 

 

 

sirianni federico


Musicista e autore di numerosi progetti per il teatro, oltre che di spettacoli incentrati sul dialogo tra musica e letteratura, Federico Sirianni è uno dei più originali cantautori italiani. La promessa della felicità è il suo sesto album da solista.

 

 

 

L'ascoltatore si inoltra nell'ascolto del disco con lo stupore di una continua scoperta, lasciandosi meravigliare dalle note e dalle parole delle canzoni, ma, oserei dire, anche dalla sincerità, inchiostro rosso in cui l'autore ha intinto la penna della sua ispirazione, accompagnato da felici invenzioni musicali, come l'andamento coheniano della traccia di apertura, 'Nel fuoco', che non a caso ospita Rafael Gayol, il batterista di fiducia dell'immenso canadese, e in cui la voce di Valeria Quarta evoca quella di Sharon Robinson, oppure l'atmosfera giapponese e zen di 'Okinawa', delicata ode al carpe diem, o all'ikigai, invito a cogliere il fiore del giorno, che attraversa le culture del mondo, e che l'Occidente rischia di dimenticare Laura Bianchi, Mescalina 

Disco “poetico” per eccellenza, da ascoltare e meditare con grande attenzione, possibilmente lasciando che il cuore prevalga sul cervello. Non si pensi però a una musica mera ancella dei testi. Assai fecondo è stato l’incontro di Sirianni col produttore Michele Gazich (...)  Ne è uscito un disco musicalmente molto vario, suonato benissimo, in cui le collaboratrici “storiche” di Sirianni, Veronica Perego al contrabbasso e Valeria Quarta alla voce, vengono affiancate dagli archi di Gazich e da altri musicisti funzionali agli arrangiamenti dei singoli brani. Due parole finali sul bellissimo e curatissimo libretto, come è nella tradizione dell’etichetta – ma sarebbe forse più corretto parlare di “editrice” – Squilibri, impreziosito anche dalle illustrazioni di Romina Di Forti Renzo Nelli, Tom Tom Rock 

Un’opera che non si limita a raccogliere brani, ma si configura come un percorso esistenziale e poetico, una mappa sonora per orientarsi in un mondo complesso, spesso ostile, alla ricerca di un orizzonte interiore più autentico. Dieci canzoni che si muovono come stazioni su un ideale cammino, nella tensione continua tra la fragilità dell’essere e la forza delle emozioni quotidiane La voce di Genova 

La dolcezza poetica di Federico Sirianni sfiora altitudini mai nascoste e (...)  sfodera dal cilindro della meraviglia un disco che profuma di miracolo. Un recuperare l’abbandonato, quei fiori appassiti lasciati in disparte per donare loro vita nuova (...) e ci consegna, con classe sopraffina, un album davvero importante e soprattutto sincero  Marco Zordan, Indiepercui

Cantato e suonato in punta di chitarra, con arrangiamenti preziosi ma mai invadenti (la sensibilità di Michele Gazich alla produzione ha dato omogeneità a tutto il lavoro), l’album racconta l’incedere di questo viandante attraverso quella che mi appare come una ‘Divina Commedia delle piccole cose’, un sentiero che poco alla volta si apre verso la meta. Echi di Dylan e Cohen, ovviamente, ma soprattutto la conferma che Sirianni ha ormai sviluppato un suo stile preciso e personale, un cantautore mai sguaiato, ma terribilmente incisivo Alberto Calandriello, L'isola che non c'era

Si finisce questo ascolto leggermente ubriachi e se non ubriachi perlomeno euforici. Ma l’alcol non c’entra niente: è la bellezza e la poesia di cui questo disco è così pieno ad averci ubriacato, ad averci reso euforici. Euforici e felici… ma eravamo impreparati. Ma che bello stupirsi della bellezza, di questa bellezza Michele Neri, Ardisc

Torna la poesia in forma di canzone. Nonostante la sua discografia conti ormai numerosi album molto riusciti, con LA PROMESSA DELLA FELICITÀ Federico Sirianni raggiunge vette artistiche che in Italia non si vedevano da tempo  Vincenzo Vita, Vinile

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