Massimo Donno
La spada e l'incanto
2025, € 20
Formato 14x14, pp. 28
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Liberamente ispirate al Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, le nuove canzoni di Massimo Donno, raccolte nell’album La spada e l’incanto, intendono esaltare la perdurante validità di un approccio al mondo e alle creature che lo abitano, evitando allo stesso tempo le insidie di letture anacronistiche del santo di Assisi, ridotto troppo spesso a un’impossibile icona di una sensibilità ecologista e ambientalista ancora da venire.
A dispetto dei suoi ottocento anni, il Cantico sorprende in ogni caso per la capacità di esprimere istanze e aneliti della nostra contemporaneità, pur così diversa dall’epoca in cui visse san Francesco d’Assisi che, in una dimensione di ascesa verso il divino, colse in ogni aspetto della creazione la santità di un’opera da esaltare come riflesso e manifestazione dell’Altissimo: qualcosa, diremmo oggi, da custodire come un bene comune e come una risorsa da preservare per le generazioni a venire, quali che siano le motivazioni -religiose o laiche- che assumiamo come regola del nostro agire.
Le canzoni di Donno parlano così di temi ricorrenti ed eterni, di lavoro e guerra, di solitudine e pace, della sconfinata bellezza di un universo sempre sul punto di rovesciarsi nel suo opposto, precipitando nell’inferno degli uomini dove “prima lanciano le bombe e poi fan parchi alla memoria” e dove “beatificano il santo dopo averlo messo in croce”.
Con una matrice etnica esaltata da strumenti di diverse tradizioni (tabla, kalimba, bongos e altri ancora), discretamente combinati all’elettronica e a strumenti elettrici, in un disco dall’impianto prevalentemente acustico che si avvale della collaborazione di grandi musicisti, da Riccardo Tesi -che ha co-firmato gli arrangiamenti- a Rachele Andrioli, da Maria Mazzotta a Redi Hasa, da Morris Pellizzari a Cesare Dell’Anna. E, nel booklet, i dipinti di Beppe Stasi ad esaltare l’originalità di una rilettura in musica di un testo di così perturbante fascino.
Il CD
1. TERRA (AMO TE) 3.44
2. LODE ALL’ONNIPOTENTE 3.52
3. FUOCO 3.15
4. VENTO, ARIA, CIELO 3.35
5. LA LUNA E LE STELLE 3.27
6. FRATELLO SOLE, LA LUCE 4.28
7. ACQUA 4.32
8. PERDONO E SOPPORTAZIONE 3.52
9. SORELLA MORTE 3.23
10. TERRA (REMIX BY ASHÉBLASTA) 3.55
Testi e musiche Massimo Donno
Arrangiamenti Riccardo Tesi e Massimo Donno
Editing, missaggio e mastering Valerio Daniele
Album registrato presso Chora studi musicali (Calimera - LE) da Valerio Daniele;
da Roberto Chiga presso Locomotive Lab (Sogliano Cavour - LE)
Massimo Donno: chitarra e voce
Riccardo Tesi: organetto, synth
Vito De Lorenzi: batteria, percussioni, elettronica, scacciapensieri
Matteo Resta: basso
Redi Hasa: violoncello
Eleonora Pascarelli: cori
Morris Pellizzari: chitarra elettrica
Emanuele Coluccia: fiati
Ospiti:
Cesare Dell’Anna: tromba su Fuoco
Talla Ndiaye: voce su Fuoco
Maria Mazzotta: voce su Lode all’onnipotente
Rachele Andrioli e Coro a coro (Silvia Perfetto, Giulia Piccinni,
Adele Benlahouar): voci su Vento, aria, cielo
Ettore Bonafè: vibrafono su La luna e le stelle
Terra remix by Ashéblasta (Aka Roberto Chiga):
Ninfa Giannuzzi, Emanuele Licci, Giancarlo Paglialunga, Miro Durante,
Claudio Prima, Alessio Lega, Mino De Santis, Rachele Andrioli e Coro a coro, Eleonora Pascarelli.
Musicista e cantautore, Massimo Donno si divide tra scrittura, musica e teatro.
La spada e l'incanto è il suo quinto lavoro da solista, con Squilibri ha pubblicato altri due album, Viva il re! e Lontano
C'è una bellezza che abbaglia e una bellezza che ferisce. Massimo Donno torna con 'La spada e l'incanto' per raccontarle entrambe. Un disco che affonda le radici nel Cantico delle Creature di San Francesco ma lo attraversa con sguardo contemporaneo tanto che non si può parlare di disco 'religioso'. Perché, oggi come allora, lodare il creato significa anche misurarsi con il dolore del mondo Bianca Chiriatti, La gazzetta del mezzogiorno
Una sorta di viaggio mistico a sfiorare le meraviglie del creato ricoprendo di bellezza e veridicità a profusione un insieme di tracce soppesate, sopraffine, eleganti, sussurrate e altamente emozionali. Si perché con questo lavoro ci si emoziona Marco Zordan, Indiepercui
Con i suoi sapori, i colori, il suo afflato storico e mistico, questo disco cattura l’ascoltatore attento e lo trasporta nel tempo e nello spazio Michele Neri, Vinile