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Emanuele Belloni  

Tutto sbagliato 

contiene cd

2018, € 15 ,  formato 14x14, 48 pp, con 7 foto a colori

 

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Un lavoro in cui si parla e canta di carcere, di detenzioni e di pene ma anche, e soprattutto, di musica e di canzoni che hanno come  sfondo il carcere e le storie personali dei suoi abitanti temporanei. Piccole storie di una quotidianità ordinaria se non fosse che si consumano all'interno di un microcosomo segnato dalla sospensione del tempo e fatto di silenzi ipnotici (10 e 25), di partitelle tra detenuti, di gendarmi che si innamorano delle criminali più incallite e delle stesse criminali che, interrogate trovano (Davanti a me) forse l’ultima voce amica prima di sentirsi chiudere le sbarre del blindo dietro le spalle.

E in questo microcosmo Emanuele Belloni ha liberato la voce reclusa con la registrazione di Solo cose più buone, realizzata nel braccio G11 di Rebibbia insieme ad un gruppo di detenuti dell’associazione “Chi Come Noi” di cui sostiene l’attività. E poi c’è Nâzım Hikmet con il suo Il Più bello dei mari, l’ultimo slancio prima della fuga da Alcatraz, quella vera, quella dei fratelli Anglin nella loro storica fuga durante le ore del corso di canto.  E, come a riveder le stelle, la speranza che tutto sia dolce, come dolce è il tempo che un padre trascorre con sua figlia che, per l'autore, si chiama Ginevra ed è la certezza che niente sia, poi, così tutto sbagliato 

Con la produzione artistica di Riccardo Tesi e, nel booklet, scritti dello stesso Belloni, di Carlo Bna e Mauro Armuzzi (rispettivamente ex detenuto e detenuto del carcere di Rebibbia) e i testi delle canzoni in italiano e tedesco.  

 

 

belloni

 

Musicista e cantautore, Emanuele Belloni è al suo secondo disco come solista

 

 

Uno dei cantautori più sofisticati della nuova scena italiana (...) Scrittura sempre coinvolgente, parole che si modellano sulle note, scandite dalla sua voce profonda e sicura  (...) un disco maturo, di livello superiore. E superiore è anche la confezione,nel puro stile cui Squilibri ci ha abituato con un libretto elegante, pieno di informazioni e di raffinata realizzazione Michele Neri, Vinile 

Una sorta di concept album, realizzato con la produzione artistica dell’organettista Riccardo Tesi, che diventa una galleria di ritratti realizzati senza nessuna intenzione di epica criminale (… ) Belloni usa un linguaggio acustico e asciutto, vicino al folk, per raccontare un mondo solo apparentemente lontano dalla normale quotidianità  Andrea Silenzi, Il Venerdì di Repubblica

Pazzesco, questo singolo ("Solo cose più buone") può difinirsi semplicemente pazzesco... un mix di qualità assoluta, resa tale dalla chitarra classica dello stesso Belloni il quale ricama arabeschi bellissimi attraverso rif e ritmiche tra il gitano ed il flamenco mentre il drumming, corroborato da un bel contrabbasso morbido e preciso sul battere, dona quel groove che serve per tenere alta l'attenzione di chi ascolta. Raffinatissimo il contorno di organetto diatonico (...) Da ascoltare ripetutamente e con cuffie di qualità  Vainer Broccoli, IlGerone.net 

"Tutto sbagliato” suona in modo elegante, non annoia mai, non stanca, arriva deciso. Ed è chiaro che dietro c’è molto lavoro. Innanzitutto il lavoro di Emanuele Belloni, che ha sognato, scritto e suonato canzoni, in questi anni, con passione, ricerca e interesse.  (...) Qui Belloni mette personalità, spirito e idee: fa le “voci”, si cala nei personaggi, si fa attore, gioca, in tutti i sensi che possono essere dati a questa parola Elisabetta Malantrucco, Blogfoolk 

E' dunque un’opera unica nel suo genere, oltre che valida per qualità ed essenzialità di scrittura, l’album Tutto sbagliato (...) E nell’album sfilano così il dramma dell’incarcerazione nell’assorta Davanti a me, il silenzio degli attimi precedenti la bomba alla stazione di Bologna nella toccante 10 e 25, il dolore squassante delle migrazioni in una Dimmi che lavoro fai tanto vera da far male. Ma il vertice di Tutto sbagliato è forse Solo cose più buone, canzone rap scritta e cantata con un detenuto, che dona all’ascolto una forte quanto delicata sintesi delle anime evocate dall’intero cd: le anime sospese di un luogo dove la quotidianità a tutti ben nota si fa utopia, e l’uomo deve cercare un senso nuovo al proprio vivere, con sé stesso e con gli altri Andrea Pedrinelli, Avvenire 

Musiche e parole per esprimere il desiderio di riscatto e la speranza di un futuro possibile coltivati nel conteggio alla rovescia dei giorni. Un album scritto e cantato bene, dove non lieve è il peso dei testi (...) Piacciono la mancanza di retorica e l'assenza di buonismo Luciano Del Sette, Alias-Il Manifesto 

A differenza di molte produzioni cantautorali, "Tutto Sbagliato" è suonato molto bene. Tra gli altri vi sono coinvolti Riccardo Tesi, Maurizio Geri, Gigi Biolcati, Gabriele Mirabassi e Stefano Saletti e la loro impronta di qualità segna nel profondo l'incisione. (...) Belloni ha saputo appoggiarvi con certezza di riuscita testi intelligenti, di sicura presa, oltre a contribuire con le sue abilità chitarristiche e vocali Piercarlo Poggio, Blow Up 

I suoni di chitarra ed organetto e la voce si confrontano in un continuo dialogo a tre, un dialogo a volte serpeggiante, altre palese. Sia la componente ritmica, mai banale, che gli arpeggi e gli assoli e le piccole cadenze, frammiste alla voce, fanno sentire una chitarra basilare, essenziale, ma proprio per questo capace di non farci sfuggire mai una sua nota. (...) I vocalizzi sono chiari e precisi, senza fronzoli o sbavature, la voce è tiepida, ma pulita e si accorda con i testi ed il loro senso: lo capiamo bene, Belloni non vuole dare una lezione di canto, ma ci ricorda di sapere come usare la voce Laura Caccavale, Recensito

Molti i pregi del lavoro, in primis quello di saper porgere concetti forti in maniera duttile, ammaliante e coinvolgente. Vocalmente Belloni ricorda Baccini (...) e il pudore denso di significati di Gianmaria Testa. Ed è sempre un bel sentire Alberto Bazzurro, Musica Jazz

Un disco sensibile le cui 11 tracce drizzano le antenne su unarealtà scomoda come il carcere. (...) Belloni con modi raffinati, lontani dal cliché del cantautore impegnato, riesce a cortocircuitare al di fuori esperienze che altrimenti sarebbero ignorate e sconosciute. Soprattutto per chi ha l’abitudine di voltarsi dall’altra parte Fabio Francione, Il cittadino di Lodi

Belloni ci fa pensare attraverso storie paradigmatiche e, grazie alla varietà eclettica delle musiche e agli arrangiamenti ricchi senza essere invasivi, si fa ascoltare con grande piacere e attenzione Raffaello Carabini, Spettakolo.it 

 Atmosfere belle robuste, dunque, nelle musiche e parole (...) Un disco che merita tanta, ma proprio tanta cura, ascolto e attenzione, seppur tutto sbagliato... Francesco De Martino, Il quotidiano di Bari  

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