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'A67

Jastemma

 Targa Tenco Album in dialetto 2022    

contiene 7cd  

2022, € 20
Formato 14x14, pp. 64, con dipinti e disegni di Mimmo Paladino e i racconti di 15 scrittori      

 

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Declinando in un’accezione più intima e carnale la loro vocazione ad esplorare i panorami della condizione umana,  gli A67 si rivolgono all’amore, sviscerato in tutte le sue possibili latitudini, in un disco crudo e spietato, essenziale nel suono e nella parola che, per la band di Scampia, non poteva che essere in napoletano. Una jastemma d’amore che, nella sequenza di attese puntualmente deluse, si leva come un ostinato inno alla vita, assumendo le cadenze di un seducente blues dell’anima in una dimensione che va oltre le ferite ancora aperte di una periferia urbana.

Parole e musiche dischiudono così paesaggi inattesi che si manifestano appieno nei racconti che le canzoni hanno ispirato a quindici scrittori, delineando un potente affresco corale sui sentimenti dove risaltano le rotte di una possibile traversata nelle profondità del cuore umano.

Con disegni e dipinti di Mimmo Paladino, prefazione di Stefano De Matteis e racconti e poesie di Viola Ardone, Alessio Arena, Luigi Romolo Carrino, Giuseppe Catozzella, Marco Ciriello, Amleto De Silva, Luca Delgado, Gennaro Della Volpe (Raiz), Raffaella R. Ferré, Nicola Lagioia, Loredana Lipperini, Carmen Pellegrino, Angelo Petrella, Alberto Rollo e Gianni Solla.

 

 

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Nati a Scampia come reazione a una condizione sociale di grande disagio, gli ‘A67, esprimendo la volontà di riscatto e la ricchezza di tensioni che accomuna tutte le periferie del mondo, hanno elaborato proposte musicali di grande originalità, capaci di porsi in dialogo con cinema e letteratura e all’incrocio tra diversi ambiti espressivi. Jastemma è il loro quinto album

 

 

 

L'amore, per chi è nato a Gomorra e si è battuto anche contro questa definizione, non è mai quello smielato che fa rima con cuore ma neanche quello machista o fluido della generazione urban, quanto un sentimento dalle mille sfaccettature, spesso contraddittorio, come il sound duro, elettrico, (hard) rock e/o grunge, eppure percorso da stimoli crossover che si aprono alla melodia o agli influssi reggae Federico Vacalebre, Il Mattino 

Ma il concetto è molto largo. La canzone che dà il titolo al disco è dedicata a Napoli, è una condanna che inchioda,un paradiso che diventa prigione, un eterno conflitto di amore e odio verso una terra che è insieme luce e paura. Vivere quotidianamente queste contraddizioni non è semplice Damiano Fedeli, La Lettura-Il corriere della sera

Ma a sentire -e a leggere nella sua ricca stratificazione- l'ultimo CD degli A67 sembra di entrare anche in un'officina aperta, un tavolaccio con chitarra, poesia e vino per gli amici. Non a caso, accanto ai dieci brani, ecco i contributi, in prosa o in versi, di quindici scrittori. E quel volto che sembra di un guerriero millenario in copertina firmata da Mimmo Paladino Conchita Sannino, La Repubblica-Napoli   

Itinerario sonoro accidentato e malinconico, con una corrispondenza letteraria, sul filo di quel tentativo di fare rete, di mettere insieme le migliori energie cittadine, chiedendo a un gruppo di amici scrittori di farsi accendere da quei versi e da quelle storie, ascoltando i brani del disco e lasciandosi ispirare come scintille che sfavillano altre fiamme. (...) Storie e versi che vi accompagneranno lungo un viaggio che attraversa e illumina mondi apparentemente distanti fino ad unirli. Un andirivieni di suggestioni e di atmosfere che confluiscono in un'unica narrazione Flaviano De Luca, Il manifesto  

Hanno una lunga storia alle spalle gli 'A67, e con questo nuovo album, Jastemma dimostrano di averne ancora un’altra da scrivere. Il nuovo progetto della band napoletana è bello e ricco, godibile e serio al tempo stesso, animato sempre dalla rabbia e dalla voglia di cambiare il mondo che li ha sempre contraddistinti, ma anche da una passione, un calore, una voglia di comunicare, che portano la band in territori nuovi. (...) Parole, segni e musica che diventano una cosa sola, dunque, in un progetto ambizioso e popolare al tempo stesso, fatto di rock, di reggae, di rap, di ballate, insomma di grandissima libertà espressiva Ernesto Assante, Repubblica,.it Così, Daniele Sanzone e gli ’A67 si rifugiano nella Jastemma, che nella cultura partenopea è un “insulto indirizzato”, e lo fanno con la vertigine di un blues-rock mai così vero, viscerale, rabbioso e innamorato Stefano Mannucci, Il fatto quotidiano 

Dalle latitudini più disagiate viene Jastemma, termine che indica jattura o bestemmia, ed è riferito a sfumature d'amore (...) Tanto amore, quasi troppo, i primi pezzi dell'album fanno capire che tutto ruota attorno a o blues Pier Andrea Canei, Domenical-Sole 24 ore

Jastemma, il nuovo lavoro della band, è un disco, con una canzone dopo l’altra a costruire un’immagine unica, unitaria, una fotografia dell’oggi, tra amore e pandemia, tra sogni e problemi, che la band propone con una forza e una sicurezza estremi. Un bel disco, insomma, dove rock, blues, rap, elettronica, tradizione, futuro, si incontrano e si mettono in equilibrio, dimostrando ancora una volta le doti di Daniele Sanzone, Mirko Del Gaudio, Enzo Cangiano e Gianluca Ciccarelli, esemplare realtà di un rock napoletano che si fonde con tutto e da tutto prende forma Ernesto Assante, Repubblica

Le canzoni e i racconti si tengono assieme senza cadere in tentazioni didascaliche e questo è forse il punto forte dell'opera (...) Le canzoni di Jastemma vengono da un'esigenza impellente di descrivere le cose del mondo e l'intimità delle passioni e per farlo usano diversi stili e differenti generi musicali (...) Le canzoni e la voce di Daniele Sanzone portano direttamente nei vicoli di Napoli e lì riescono a farsi universali Paolo Talanca, Avvenire  

Il sound del disco arriva diretto, compatto e crudo, proponendo in dieci brani un alternarsi di rock, reggae con echi di blues e scale minori napoletane. Ottimi riff chitarristici enfatizzano l'urgenza dell'espressione Roberto Celi, MusicMap

Sono storie di vite ai margini, con affetti che passano dalla noia alla passione, dalla frustrazione alla rabbia, creando, insieme alle canzoni, un ritratto di una città avvolta dalla spire della vita che si prende tutte le libertà possibili, ma che non riesce a soffocare quell’inno alla vita che gli ‘A 67 hanno come loro marchio di fabbrica di una Napoli che cerca sempre il riscatto. (...) Disco indispensabile Andrea Trevaini, Buscadero 

È un’esplosione incontrollata e istintiva, un boato di rabbia definitiva questo titolo: Jastemma. Duro, come lo sono i suoni del brano che gli ha dato il nome, come il tempo binario che mette in marcia l’ascoltatore verso il ritmo impietoso di un mantra (...) Eppure, è di amore che si parla qui: canzoni cucite insieme da quell’unico filo dal colore cangiante in tratti scomposti e irregolari. E certo non si tratta di amore spirituale, né fraterno o filiale, ma è precisamente quello che definisce ogni relazione quando è passione, innamoramento, comunque sentimento che trascina con sé vincendo la volontà. Lo vediamo, questo amore, ma soprattutto lo sentiamo, lo percepiamo nella profondità della sua essenza, di volta in volta, nelle diverse forme che ciascuna traccia indaga e racconta con tono densamente emotivo Alessia Pistolini, Il cantautore 

Da segnalare il set dei napoletani 'A67 (Targa per il disco in dialetto), una bellissima conferma per una band che sa stare a cavallo tra rap, funk e canzone d’autore, con bene in mente la lezione dello “zio” Pino Daniele Giorgio Zito, Musicadalpalco

E per cantare un argomento così vasto ci vuole e gli 'A67 ne hanno con l'aggiunta di una carica musicale fuori dall'ordinario, poggiata non solo su generi come il blues e il rock, il folk urbano, le ascendenze napoletane (...), gli sperimentalismi di cantato parlato (...) Un'operazione discografica che ha pochi eguali oggi Fabio Francione, Il cittadino

Il disco è stato registrato durante il lockdown. Mentre il silenzio e la morte avvolgevano le città, istintivamente ci è venuto di parlare d’amore, come se non ci fosse niente di più importante al mondo, perché, come cantava Sergio Bruni «L’ammore è ‘o cuntrario d’ ‘a morte». E l’amore a Napoli è sempre sanguigno e viscerale, turbolento e passionale, un amore che fa quasi «bestemmiare» Mauro D'Arco, Il messaggero di Sant'Antonio

Da Scampia con amore, senza dimenticare un po'di furore. Daniele Sanzone e i suoi tornano a proporsi in dialetto napoletano, con storie minime e insieme universali. Da lievi affetti a passioni infuocate il campionario è ampio, sincero, diretto, ma il sentimento n. 1 per far muovere il mondo non sempre trionfa Piercarlo Poggio, Blow UP

Un cross-over artistico di grande suggestione, un affresco poetico che prende forma dalle storie cantate e si fa racconto, seguendo le rotte di un viaggio attraverso i cuori e le anime degli ultimi. (...) Insomma, “Jastemma” è non è solo il disco di una band ormai giunta alla piena maturità artistica, ma è anche un progetto di alto profilo culturale che conferma gli ‘A67 come una delle formazioni di punta della scena musicale napoletana  Salvatore Esposito, Blogfoolk

Gli ‘A67, con la terra negli occhi e un vento di scirocco tra i capelli, cantano tirando fuori dalla pancia un lavoro che ti arriva in faccia, in mezzo agli occhi, a partire dalla bellissima copertina di Mimmo Palladino. (...) Un disco e un libercolo che fanno la differenza per cura, cazzimma e poesia. Dieci e lode  Laura Rizzo, L'isola che non c'era

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