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Wayne Scott

Forty-Eight  

11 canzoni di Lucio Quarantotto  
2024, € 15

 

€15.00
€14.25

Ogni volta che alla radio sentiamo cantare Con te partirò stiamo ascoltando, probabilmente senza saperlo, Lucio Quarantotto, cantautore e compositore tanto geniale quanto schivo e forse per questo sconosciuto ai più. A scoprirlo era stato Fabrizio De André che l’aveva poi segnalato ad Alessandro Colombini per il suo primo album, Di mattina molto presto, che nel 1982, vinse anche la Targa Tenco come Miglior Opera Prima. Autore di testi visionari e poetici, scavati fino all’osso e scanditi da una voce tagliente e aspra, per la bellezza delle sue creazioni artistiche richiama presto l’attenzione di Franco Battiato, che gli commissiona alcune canzoni, e poi di Caterina Caselli, che ne fa uno degli autori più apprezzati della Sugar. Malgrado gli ottimi riscontri di critica, i suoi album non riscuotono però successo anche per il suo carattere scontroso e volubile, del tutto refrattario alle logiche dello show business. Improvvisa e drammatica la sua decisione di congedarsi dal mondo, ad appena 55 anni, buttandosi dal sesto piano del suo appartamento a Mestre il 31 luglio del 2012.

A dodici anni dalla sua scomparsa, a ricordarne l’opera e a rendere omaggio alla sua figura ha provveduto ora Cose di Amilcare, la costola catalana del Club Tenco, con un’operazione ambiziosa e culturalmente ardita quale è quella di riproporre il suo repertorio  in un’altra lingua affidandolo per giunta a un interprete estraneo al mondo musicale. Così l’attore, regista e fotografo Wayne Scott, con Forty-Eight, rimanda a contesti diversi da quelli originari, rivelando altri e insospettabili aspetti di un’opera di per sé già ricca di stimoli artistici e pungoli culturali: un’interpretazione originale che, nella fedeltà ai testi originari, non tenta di scimmiottare l’inarrivabile stile canoro di Lucio, quell’abrasivo “declamar-cantando” che ha griffato i suoi dischi, ma che si snoda con una particolare attenzione alle linee melodiche, evidenziando la grande qualità musicale che Lucio ha saputo partorire insieme ai sodali Piercarlo D’Amato e Francesco Sartori.

Con la direzione artistica di Sergio Secondiano Sacchi e gli arrangiamenti di Daniele Caldarini, un’originale rivisitazione dell’opera del cantautore veneto, molto amato peraltro da Amilcare Rambaldi che lo invitò ripetutamente alla Rassegna sulla canzone d’autore. Anche per questo il CD sarà disponibile a partire dalla prossima Rassegna sulla Canzone d’Autore dove, a Sanremo, Wayne Scott, presenterà il 18 ottobre, all’Ariston, e il 19 ottobre alla Pigna, questo suo disco d’esordio nel mondo della musica con i musicisti con i quali ha realizzato un’impresa tutt’altro che facile ma di grande originalità e particolarmente meritoria nel ricordare un autore troppo in fretta dimenticato malgrado il suo enorme valore artistico.

 


Regista, attore e fotografo con sporadiche incursioni nel mondo della canzone, Wayne Scott è al suo disco d'esordio come interprete

 

 

In questo esercizio stilistico e raffinato, fuori da ogni regola precostituita, Wayne Scott sa dosare un potente universo di colori che rendono ancora più onirica una prova temeraria, una luce oltre gli anfratti di questo tempo, un atto d’amore che si propaga da Di mattina molto presto fino a Entrai in un ristorante, per dare risalto e contenuto ad un disco di grande levatura artistica capace di generare speranza perpetua nel dirupo solitario della condizione umana Marco Zordan, Indiepercui 

Un disco che per arrangiamento, trasposizione, impegno e qualità del suono, vale la pena di ascoltare Marco Camozzi, Music Map

L'approccio di Scott al repertorio del mestrino è molto personale, ma nello stesso tempo corretto e rispettoso. Innanzitutto i testi – tutti in inglese – sono tradotti in maniera quasi letterale, con perfetta adesione alle tematiche e alla narrazione originali. Più volubili gli arrangiamenti, quasi tutti firmati da Daniele Caldarini,  che esplorano non di rado territori nuovi, arrivando perfino a utilizzare il Corpo Bandistico Acquese di Acqui Terme (AL) in due brani. Il clima generale è quello della ballata rock intensa e poetica, un po’ alla Bruce Springsteen e un po’ alla Bob Dylan Raffaello Carabini, Spettakolo.it

Disco eccezionale e sorprendente, capace di mettere insieme due personaggi davvero diversi e lontani. (...) Il genio di Lucio Quarantotto esce, da questa operazione, integro e valorizzato: possiamo quindi gustarne di nuovo l’arte di geniale singer-songwriter, sottrattosi alla vita troppo presto. So long, Lucio! Andrea Trevaini, Buscadero

La pellicola è virata seppia e poi fai i complimenti a Wayne Scott (che ha realizzato un progetto tutt’altro che facile) per aver colto il pathos che Lucio Quarantotto aveva messo nell’originale Scaricano Legno Nero. Citando l’amico Fabrizio De Andrè, a questo punto del disco il solco lungo il viso, sembra davvero un sorriso.. e la nostalgia di Lucio Quarantotto ci attanaglia il cuore Giancarlo Passarella, Musicalnews

Uno scabro recitar cantando, che non cercava carezze ma si offriva nudo a chi avesse cuore e orecchie. Lui è l'autore di 'Con te partirò', lo scopritore di Elisa. E qui, con gli imprevedibili e sontuosi arrangiamenti di Daniele Caldarini, la voce del regista e attore Wayne Scott, che rende Quarantotto in un inglese secco e preciso, parte il (doveroso) rimpianto Guido Festinese, Alias-Il manifesto

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