2023, € 18
Formato 15x21, pp. 76
Con grande rigore interpretativo e una scrittura fluida e coinvolgente, Andrea Podestà,nel volume Battisti, l'altro, riflette sulla complessa e straniante bellezza degli ultimi cinque dischi di Lucio Battisti che, realizzati con i testi di Pasquale Panella, ponevano fine alla storica collaborazione con Mogol, non prima di aver maturato l’esperienza di E già, l’album scritto con Velezia, acronimo di sua moglie Grazia Letizia Veronese.
La pubblicazione di Don Giovanni¸ nel 1986, ebbe un effetto deflagrante, con la critica che gridava al capolavoro e i fan che ritornarono a frotte, dando prova di apprezzare le sperimentazioni sonore e letterarie dei due autori che per la prima volta presentavano un lavoro in comune. Ma è dal disco successivo - L’apparenza del 1988 - che davvero nulla sarà più come prima. Da quel momento e per i successivi tre album (La sposa occidentale del 1990, Cosa succederà alla ragazza del 1992 e Hegel del 1994) Battisti con le sue sempre più sperimentali architetture musicali interviene su testi che Panella ha già composto, distaccandosi radicalmente dalla tradizione cantautorale italiana e creando non poco disorientamento nel pubblico più affezionato alle proposte del Battisti prima maniera.
Dopo aver ripercorso la storia del primo CD, ricostruendone anche il dibattito apertosi nella critica musicale dell’epoca, Podestà allarga la sua riflessione all’intera produzione “bianca” per condurci per mano nel vivo dell’officina Battisti-Panella. Analizzando come le nuove musiche riescano a interagire perfettamente con testi così inusuali, e smontando non pochi luoghi comuni che, duri a morire, si sono addensati su questa singolare avventura artistica, di pagina in pagina si evidenzia come dietro la produzione dei due autori, oggi quasi negletta e trascurata dal mainstream, si celasse un lucido e ambiziosissimo progetto: ricostruire a intarsi una nuova forma di canzone.
A loro volta Marco Sabiu e Gabriele Graziani, nel CD L'artista non ero più io, hanno rivisitato 14 canzoni di questo repertorio per ricrearne le atmosfere, gli slanci e le sorprendenti intuizioni sonore e letterarie, a conferma della vitalità dei cinque album “bianchi” che, a distanza di trent’anni, non finiscono di stupire. Il loro è un ponte levatoio verso un altrove inesplorato, sospeso tra futurismo e surrealismo, dove colpisce soprattutto la forte connessione emotiva con le versioni originali dei brani scelti. Direttore d’orchestra con una predilezione speciale per il sinfonico che sposa l’elettronica, Sabiu ha riletto con grande personalità il mood anglosassone che pervade i cinque capitoli bianchi, aggiungendoci una forte esperienza tecnica in studio che si unisce alla sua indubbia qualità pianistica. A Graziani è toccato invece il non facile compito di rendere godibili testi che, considerati poco ‘cantabili’, nella sua voce acquistano nuove sfumature che conquistano l’ascoltatore.
Il CD, che si offre all’ascolto anche tramite QR Code, è allegato al volume a suggellare il rapporto simbiotico tra i due percorsi: non a caso Andrea Podestà interviene, come voce narrante, nell’introduzione dell’opera musicale mentre i due musicisti sono presenti a loro volta, con due approfonditi interventi, nel libro. Il risultato finale è un originale progetto artistico e critico allo stesso tempo che si profila come un viaggio, lungo strade convergenti, nello stra-ordinario mondo di Battisti e Panella.
Ascolta Don Giovanni
Tra i più accreditati critici musicali italiani, Andrea Podestà ha pubblicato diversi volumi su grandi autori della canzone italiana, da Fabrizio De André a Francesco De Gregori.
Compositore, arrangiatore e produttore, con numerose collaborazioni, da Adriano Celentano a Ligabue, già Direttore Musicale di tre edizioni del Festival di Sanremo, Marco Sabiu è anche autore di colonne sonore.
Attore e cantautore, Gabriele Graziani è frontman e autore degli EQU con cui ha vinto Musicultura, Premio Bindi, Premio Lauzi e Premio Botteghe d’Autore.